Storia di Rinascita: Intervista ad Alessia Bonacci
Giugno 14, 2021 / adminlauraIn questo articolo condivido l’intervista che ho fatto a una donna che ammiro molto che è anche una mia grandissima amica. Il suo nome è Alessia Bonacci. Lei è un’attrice, ballerina, coreografa, produttrice e inspirational dance coach, come ama definirsi lei.
Ci siamo conosciute nel 2005 a Londra. Da lì a qualche mese abbiamo costruito un legame molto forte che ci ha unito – nonostante la lontananza – per più di 15 anni.
Ho deciso di raccontare la sua storia di rinascita, perché penso che Alessia abbia un dono davvero speciale: un’energia, una grinta, una gioia di vivere e di condividere straordinarie oltre ad un talento incredibile per la danza che l’ha portata a calcare i palcoscenici di molte città e paesi nel mondo (dal West End di Londra a Broadway, all’Africa allo Sri Lanka, per citarne alcuni).
Potrei parlare per ore dell’importanza che Alessia ha avuto nel mio percorso di crescita personale, ma lascerò che le sue parole ti ispirino e comunichino ciò che lei ha trasmesso a me negli anni.
Inizio del Viaggio
Nella vita ho sempre seguito il mio sogno: intraprendere una carriera come ballerina nel musical a livello internazionale.
Quando ci sono riuscita, non mi sembrava vero, venivo pagata per ciò che adoro. È stata un’esperienza stupenda che mi ha permesso di crescere e imparare tanto.
Poi è arrivato un momento in cui ho proprio sentito che c’era qualcosa in più che volevo esprimere e dare. Mi sentivo realizzata non solo andando in scena ogni giorno, ma anche mettendo il mio talento al servizio degli altri con l’insegnamento.
Un giorno c’è stato un episodio, in particolare, che mi ha toccato moltissimo. Dopo aver finito di insegnare una classe di danza, una cliente si è avvicinata e mi ha detto “ti ringrazio infinitamente, non mi sentivo così rinata, leggera, viva da tanto tempo.” Mentre me lo diceva stava piangendo. Le sue parole mi hanno colpito e mi hanno fatto pensare che forse avevo un dono.
Mi sono sentita talmente tanto appagata e felice che ho capito quanto era importante per me usare la mia arte e la mia energia per aiutare gli altri. Ho iniziato a chiedermi come potevo trasformare questa intuizione in un’idea più concreta.
Dopo qualche mese ho deciso di lasciare il campo del musical e di intraprendere una strada più difficile abbandonando un contratto, una sicurezza, una strada già battuta.
L’emozione che mi ha spinto è stata il senso di pienezza, appagamento e felicità provato quando ho ricevuto quel feedback. In quel momento della mia vita sentivo di aver raggiunto il massimo che potevo nell’ambito della danza come ballerina. Era arrivato il tempo di iniziare una nuova avventura, mettermi nuovamente alla prova.
Da lì a qualche mese, ho deciso di trasferirmi a Los Angeles e intraprendere parallelamente due strade: da una parte fare dei corsi di recitazione per iniziare a lavorare come attrice e dall’altra portare avanti la mia idea.
Il cambiamento è avvenuto spontaneamente. Diverse persone mi hanno comunicato che dovevo usare le mie doti e metterle al servizio degli altri.
Durante il viaggio: prove, ostacoli, emozioni
Il dovermi adattare a una nuova città, essere sola in un nuovo continente e non avere punti di riferimento è stato molto difficile all’inizio. Mi ha fatto sentire un po’ insicura. È stato un vero e proprio salto nel buio.
Dopo alcuni corsi di recitazione e film girati, mentre continuavo a fare audizioni ho sentito ancora più forte l’esigenza di lavorare al mio progetto.
È stato complesso trovare persone che comprendessero fino in fondo il senso del mio progetto e che credessero in me, essendo nuova a Los Angeles e non avendo lo stesso establishment (reputazione) che avevo costruito negli anni a Londra.
Quando ho trovato qualcuno interessato a investire nel progetto, ha cercato purtroppo di trasformarlo e snaturarlo completamente. Questo mi ha fatto capire che la prima a crederci dovevo essere io. Ho deciso così di portarlo avanti nonostante le difficoltà.
Piano piano ho iniziato a insegnare le mie classi in una scuola e privatamente e a collaborare con due ospedali per aiutare le persone tramite la danza. Vedere le reazioni e l’effetto che il mio approccio ha sugli altri mi riempie sempre il cuore e mi fa sentire completa.
Gli alleati
Ciò che mi ha aiutato a non mollare è stato vedere come la filosofia che c’è dietro al progetto di danza porta allegria, sorriso, benessere alle mie clienti. Il why (il perchè, lo scopo) è più grande di qualsiasi ostacolo. Questa necessità, questa voglia di fare la differenza e di lasciare un segno in questa vita sono un drive fortissimo.
Tra le persone che mi hanno sostenuto c’è senza dubbio mia mamma che ha sempre creduto in me, mi ha sempre appoggiato nelle mie scelte.
La svolta
Quando facevo musical sentivo che stavo facendo quello che amavo. Poi c’è stato un momento in cui qualcosa è cambiato: è stato come se quello che amavo fosse improvvisamente diventato un lavoro. Mi è mancata l’adrenalina. Mi sembrava di fare sempre la stessa cosa e non mi sentivo più viva come prima. La sicurezza che la carriera nei musical mi aveva dato fino a quel momento non mi bastava più. Avevo bisogno di spingermi oltre.
Durante questo viaggio ho capito che nonostante le difficoltà era necessario per me continuare a essere me stessa e fare ciò che mi fa sentire viva.
Possono capitare tanti no, ma questo non vuol dire perdere sé stessi.
Ci sono stati momenti che mi hanno buttato giù, ma ho continuato a credere in me e in quello che ho da dare.
I no mi hanno aiutato a fortificare me stessa e a rafforzare la connessione con la mia essenza.
Sento che seguire questa vocazione è parte di me. Nonostante tutte le porte chiuse, le delusioni e i no per me sarebbe impensabile non continuare su questa strada perché rappresenta chi sono, la mia missione nel mondo.
Continuo a chiedere all’universo di supportarmi in questo viaggio e arrivano spesso segnali positivi che mi fanno pensare di essere sulla strada giusta: le persone che mi dicono che le sto aiutando moltissimo, persone che credono in me, nella mia energia.
Da quando mi sono trasferita a Los Angeles, sento di aver acquisito maggiore sicurezza in me. Mi sento più focalizzata sugli altri piuttosto che su me stessa. Prima ero più competitiva e sentivo di dover dimostrare di essere migliore dell’altro quando, ad esempio, dovevo fare dei provini. Oggi mi interessa dedicarmi agli altri e lavorare su me stessa per migliorarmi e dare condividendo la mia arte.
La rinascita
Per me la rinascita è avvenuta quando ho lasciato tutti i riferimenti sicuri e mi sono trasferita in un nuovo continente per iniziare una nuova vita. Fino a quel momento avevo sempre fatto qualcosa che amavo ed ero determinata a continuare a farlo nella mia nuova vita.
Avere il coraggio di cambiare, mi ha fatto sentire rinata e che potevo realizzare qualsiasi cosa volessi. C’è stata la nascita di una nuova me. Ho scoperto di non essere solo una ballerina e coreografa, ma di poter creare da zero qualcosa di mio e renderlo possibile con le mie forze.
L’insegnamento
L’insegnamento più importante di questo viaggio è stato che non c’è nulla di impossibile. Buttarsi nel buio – nel non sapere come sarà – ti fa scoprire parti di te che non conoscevi e può aprire tante porte.
Se credi in te stessa e hai fiducia nell’universo, trovi sempre il modo.
Ho scoperto che sono coraggiosa e che posso partire da zero. So con più certezza di prima che tutto si risolve sempre, come è sempre accaduto anche in passato.
Il progetto creativo
Il progetto che ha dato piena espressione a me stessa è “Dance for your life”. Rappresenta in pieno la mia filosofia di vita.
È nato con lo scopo principale di mettere al servizio la mia arte e la mia danza per aiutare le persone ad innamorarsi di nuovo di sé stesse.
Nella vita ci chiudiamo sempre di più. Quando siamo bambini ci sentiamo completamente liberi di esprimerci. Poi iniziano a dirci: “non devi fare questo o quello, non devi essere, ecc”. E piano piano ci chiudiamo, diventiamo insicuri.
La mia missione è quella di aiutare le persone a esprimersi liberamente e pienamente con gioia e coraggio e ritrovare la loro essenza tramite il contatto con il proprio corpo, il movimento, la libera espressione, la danza (lasciando andare preoccupazioni, paure, ansie, dispiaceri, ecc.).
La mia visione è farlo diventare un progetto globale per toccare e trasformare la vita di quante più persone possibile. Voglio lasciare un segno a livello globale, voglio che questo progetto diventi una filosofia di vita. Vorrei che portasse più felicità, più apertura, più libertà di esprimersi, più fiducia.
Qual è il tuo motto personale o il tuo mantra?
Il mio motto personale è tutto è possibile se ci credi, hai fiducia in te, e lasci che la tua vera essenza venga fuori e si esprima pienamente.
Quale risorse vuoi condividere con chi leggerà questa storia?
I libri, i video e gli insegnamenti di Wayne Dyer. Quando ho bisogno di ispirazione ascolto lui. Anche Abraham Hicks e Anthony Robbins.
Se vuoi conoscere meglio Alessia
Il video che racconta la sua storia di rinascita è disponibile su Instagram.
Oppure puoi vederlo qui sotto.
Se vuoi saperne di più su Alessia e i suoi bellissimi progetti, visita i suoi profili Instagram:
Qui sotto trovi un altro estratto dell’intervista con Alessia in cui le ho fatto le 3 domande con cui concludo sempre le mie interviste. Sono 3 domande che riguardano i 3 pilastri che considero fondamentali in qualsiasi storia di vita vissuta con autenticità, creatività e consapevolezza.
Torniamo al presente
Immagina di incontrare “Immaginazione” a colazione mentre sta pensando a tutte le cose impossibili che vorrebbe fare, e anche tu non vedi l’ora di condividere le tue? Quali sono?
Le parlerei dei tanti progetti che ho creato e realizzato nel mio viaggio di crescita e realizzazione personale. Le racconterei delle persone che ho incontrato, con cui ho collaborato e che hanno arricchito il mio percorso. E della casa dove torno sempre per rigenerarmi che ho costruito con tanto amore e dedizione così come l’ho immaginata per tanto tempo.
Sei a pranzo con “Consapevolezza” e ti sta parlando dei suoi tanti sé, e poi ad un certo punto ti chiede parlami dei tuoi. Cosa le rispondi?
Di certo le parlerei di tante sfaccettature di me, della mia parte energetica, appassionata, avventurosa, ambiziosa, sognatrice, perfezionista, altruista, pazzerella, bambina, giocherellona, critica, sicura, socievole, romantica, amorevole, che si prende cura della famiglia e degli altri.
Sei a cena con “Azione creativa e ispirata” che ad un certo punto ti chiede “qual è il segreto che ti ha permesso di realizzare concretamente il tuo sogno/progetto di rinascita?”
Ho iniziato a sentire e a scrivere ciò che avrei voluto creare con “Dance for Your Life” dopo aver visto nella vita reale l’effetto che avevo sulle persone con la mia energia. E poi ho agito creando quello che ho immaginato possibile, iniziando dal proporre ogni giorno classi di danza dedicate al mio progetto.
Il segreto è “just go for it, take an action”. Non pensarlo solo, inizia a parlarne, a condividere la tua idea e agire concretamente per realizzarlo.
Cosa significa per te rinascita? A cosa l’associ?
La parola rinascita mi fa pensare a un delfino che salta dall’acqua. Mi viene in mente proprio lo splash dell’acqua che fa quando si tuffa. E poi penso anche al sole e alla farfalla (che è il simbolo di Dance for Your Life).
Associo rinascita alla libertà di essere sé stessi e fare ciò che ami. Mi viene anche in mente il colore dell’oceano. La parola mi comunica movimento, keep going, never give up, libertà, il poter essere veramente se stessi.
Se senti che Rinascita non è la parola che risuona con il tuo viaggio, qual è la parola che meglio lo descrive?
Le parole che meglio descrivono il mio viaggio sono: amati e ama gli altri, felicità, esprimersi tramite l’arte, creazione, credere, fiducia, trovare la propria vocazione.
Per concludere
Nei prossimi mesi pubblicherò tante storie di rinascita di donne che come Alessia hanno scelto di essere felici esprimendo la loro autenticità e mettendo i loro talenti al servizio degli altri.
Se anche tu vuoi raccontare la tua storia di cambiamento, scrivimi a: laura@doloveyourself.com.
Fammi sapere cosa pensi di quest’articolo nei commenti qui sotto.
Pensi che questo articolo possa interessare qualcuno che conosci? Giraglielo.
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