Il Talento sta nell’essere autentici con noi stessi

Riconosco che il titolo di questo post può sembrare un po’ strano. Se mi hai seguita su Instagram in questi giorni, sai che uno dei miei valori più importanti è l’autenticità. Essere autentica è alla base di qualsiasi cosa scelgo di fare, ed è stato il punto di partenza da cui è nato il mio progetto di coaching “DoLoveYourself”.


Perché questo titolo

In un post di Instagram – che puoi vedere cliccando sull’immagine qui sotto – mi sono divertita a rappresentare il significato che essere AUTENTICA ha per me.

A = Allineamento

U = Universale e Unico

T = Tra

E = Emozioni (ciò che senti)

N = Natura (ciò che sei)

T = Talenti (ciò che sai fare)

I = Immaginazione, Intuizione, Ispirazione

C = Creatività, Cuore, Corpo

A = Azione, Amore, Auto-consapevolezza

Ho iniziato a scriverlo così per gioco e poi, dopo aver finito, mi sono resa conto – rileggendolo – che era proprio quello il senso che aveva per me!

Con l’allineamento intendo il creare armonia tra un insieme variegato di sfumature che fanno parte di noi e ci permettono di essere chi siamo e vivere la vita che vogliamo.


Piccola premessa

Uso spesso la metafora del viaggio quando parlo di coaching e cambiamento. Penso che sia la perfetta immagine per descrivere un percorso in cui entrano in gioco tante variabili e imprevisti – nonostante si programmi tutto bene fin dall’inizio.

In genere una persona viene da me e mi dice che vorrebbe risolvere una questione. Può essere una questione relativa al lavoro, alla vita personale, a una difficoltà che sta riscontrando in un determinato contesto o con una persona, ecc. Più in generale sente che ha bisogno di una persona esterna competente che l’aiuti a comprendere cosa fare.

Il mio ruolo durante una sessione di coaching non è mai quello di consigliere o fornitore di soluzioni e strategie collaudate. Mi pongo come un canale e attraverso domande e altri strumenti di coaching stimolo la riflessione da diversi punti di vista al fine di favorire l’acquisizione di una visione più completa di sé e di sé rispetto a tutto ciò che sta intorno.

Questa funzione che definisco “di canale” ha un effetto straordinario sulla consapevolezza dell’altra persona: le consente di guardare tutto – soprattutto se stessa – da una nuova prospettiva e le permette di cogliere opportunità che prima non vedeva.


Perché ho fatto questa premessa

L’ho fatta per entrare nel vivo di ciò di cui ti voglio parlare in questo post che – indovina un po’ – ha a che fare con un viaggio e anche con l’autenticità.

Qualche mese fa, mi sentivo bloccata creativamente, mi sembrava di navigare in acque stagnanti.

Quando succede, la strategia che adotto è riconoscere quello che sta accadendo e poi prendere un sano distacco proprio da ciò che ho riconosciuto. Se posso mi immergo in un altro scenario: mare, montagna, parco o torno in Umbria (la terra dove sono nata e cresciuta).

Ho fatto la stessa cosa anche ad aprile di quest’anno. Ho preso le distanze – pur rimanendo a Roma. Ed è proprio quando ho distolto l’attenzione dal mio blocco che la mia creatività ha ripreso a fluire.

Da questo nuovo flusso è nato Autentico Swing – un viaggio di esplorazione in 4 tappe più una – che ha preso la forma di un workbook e una serie di email in cui racconto i 4 passaggi che c’è bisogno di fare per mettere a fuoco e coltivare la parte migliore di noi.

L’ispirazione è arrivata anche grazie a un film che ho rivisto dopo tanti anni e che si chiama “La Leggenda di Bagger Vance”. Uno dei protagonisti, ad un certo punto del film, rivolgendosi all’altro descrive cos’è l’autentico swing con queste parole:

Dentro ciascuno di noi c’è un solo vero autentico swing, una cosa con cui siamo nati, una cosa che è nostra e nostra soltanto, una cosa che non ti può essere insegnata e non si impara, una cosa che va ricordata sempre e col tempo il mondo può rubarci quel nostro swing che può finire sepolto dentro di noi sotto a tutti i nostri avrei voluto e potuto e dovuto… c’è perfino chi si dimentica com’era il suo swing. Sì, c’è perfino chi se lo dimentica com’era.

Questa frase ha continuato a risuonare nei giorni successivi e ho iniziato a chiedermi di cosa fosse fatto il mio autentico swing. La risposta è presto arrivata. La parte migliore di noi si compone di tutto ciò che ci rende unici e irripetibili: desideri, sogni, bisogni, valori, talenti e scopo.

Partendo da queste considerazioni, ho messo insieme tutto ciò che ho appreso in questi anni di esperienza diretta sul campo e ho preparato degli approfondimenti, ispirazioni ed esercizi che stimolano la riflessione e la messa a fuoco dei 4 passaggi fondamentali che servono per conoscere il nostro swing e coltivarlo nella vita di tutti i giorni.

In questo post voglio parlarti, in particolare, di talenti per sfatare il mito che “il talento o ce l’hai o non ce l’hai”.


Cos’è il talento

Il talento è inclinazione, disposizione d’animo, ingegno, predisposizione, capacità, dote naturale legata a una o più attività. Ciò che rappresenta la nostra NATURALE INCLINAZIONE e sappiamo fare naturalmente e spontaneamente bene.

Per realizzare i nostri desideri è fondamentale sapere quali sono i nostri talenti, perché sono loro che ci aiutano a realizzare i nostri desideri dandoci energia, costanza, forza interiore e determinazione. E poi è anche fondamentale che quel o quei talenti ci piacciano e ci appassionino.

Se passione e talento sono connessi proviamo emozioni che ci fanno sentire vivi, felici, realizzati, gioiosi, pieni di energia e entusiasmo. Ci sentiamo creativi: riusciamo a creare qualcosa di unico che solo noi sappiamo e possiamo fare. Quando sono connessi, tutto avviene in modo spontaneo, senza sforzo e ci sentiamo in armonia con noi stessi e con ciò che ci circonda.

Personalmente ho impiegato anni a capire quali fossero le mie passioni e i miei talenti. Per un lungo periodo ho pensato di non avere né passioni né talenti.

Quando pensavo a “passione” nella mia mente scorrevano immagini di ballerini, cantanti, attori, pittori e creativi più in generale. Non pensavo – neanche lontanamente – di appartenere a questa categoria. Quando pensavo al talento, mi venivano in mente persone dotate di poteri straordinari – quasi magici – come illusionisti, contorsionisti o, comunque, persone di grande fama o successo internazionale.

Ho passato gli anni della mia vita scolastica e i primi anni della mia vita lavorativa a fare quello che c’era da fare senza pensare a cosa mi piacesse davvero fare e a cosa riuscivo a fare naturalmente bene. Ero affascinata da chiunque avesse passione o talento. Proprio perché pensavo di non averne, li cercavo negli altri.

Poi un bel giorno, ho dovuto fare i conti con la me stessa che fino a quel momento aveva tirato avanti con gran fatica, stress e difficoltà senza sentirsi mai all’altezza o mai abbastanza brava. Ho iniziato a chiedermi come potevo aiutarla a uscire da quell’immagine di sé che si era rigidamente cucita addosso.

Focalizzarmi su cosa mi piace fare e cosa so fare naturalmente bene è stato un passaggio chiave che mi ha permesso di cambiare l’immagine che avevo di me. Mi ha permesso di accogliere il mio autentico swing, la mia parte migliore. E questo ha cambiato totalmente la percezione che avevo di me.

La lezione principale che ho appreso dalla mia esperienza è che:

il talento c’è in ognuno di noi. E’ nostro compito riconoscerlo e canalizzarlo per realizzare i nostri sogni e contribuire a migliorare la vita delle persone intorno a noi.


Per concludere

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