Il tuo business è autentico, ispirato, consapevole, etico e sostenibile?
Ottobre 9, 2022 / adminlauraUn business è consapevole quando viene creato da persone consapevoli e responsabili che hanno acquisito una visione ampia, obiettiva e costruttiva della realtà e agiscono con il chiaro intento di fare del bene.
Un business è autentico quando è l’espressione piena dei valori, principi, scopo, visione e talenti delle persone che lo portano avanti ogni giorno. E soddisfa uno o più bisogni reali.
Un business è ispirato quando persegue uno scopo e una visione concreta, utile e inclusiva che stimola tutte le persone coinvolte a tirare fuori il meglio di sé.
Un business è etico quando rispetta gli altri e il pianeta, si basa su principi di correttezza, onestà e trasparenza, non lede i diritti degli altri, non danneggia, non trae profitto in modo sconsiderato.
Un business è sostenibile quando «soddisfa i bisogni reali del presente senza compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare i propri» (definizione presente nel rapporto Brundtland del 1987 della commissione mondiale sull’ambiente e lo sviluppo). Ciò significa che non è sostenibile crescere in maniera smisurata usando più risorse di quelle disponibili senza reintrodurre nel sistema nuove risorse o riutilizzare quelle esistenti in modo intelligente e funzionale.
La sostenibilità deve essere garantita a tutti i livelli: sociale, ambientale, economico e anche personale (corpo, mente e spirito).
Bisogni reali verso Bisogni indotti
Un bisogno è reale e non indotto quando riguarda una necessità che, se non soddisfatta, costituisce un reale problema per la sopravvivenza e lo scorrere naturale ed equilibrato della vita di qualsiasi essere vivente.
Come fai a capire se un bisogno è indotto? Se una volta soddisfatto, non ti senti in armonia con te stessa, provi ancora insoddisfazione, infelicità, mancanza di armonia interiore. Pensi già a cos’altro puoi fare e insegui costantemente una felicità momentanea. Questo tipo di bisogni determina una produzione, un uso e un consumo non sostenibile per il pianeta.
Per questo è necessario assicurarsi di non superare il limite di ciò che è sostenibile per la vita e la salute di tutti con le nostre scelte quotidiane.
Alcune domande da porsi:
- “Ho davvero bisogno di questo?”
- “L’oggetto del mio bisogno è connesso a un bisogno reale o superfluo?”
- “Se è un bisogno reale, come posso soddisfare questo bisogno in modo etico e sostenibile?
La sostenibilità rientra nel concetto di responsabilità: ovvero nella capacità di rispondere abilmente agli eventi in modo responsabile e, quindi, anche sostenibile tenendo conto dell’impatto che ogni nostra scelta ha sul pianeta e sugli altri.
Nel concreto un business è sostenibile quando considera l’impatto che la sua attività ha a livello globale e si assicura di fare qualcosa di concreto per ridurre al minimo quell’impatto.
Domande da porsi
- Ho definito il mio approccio alla sostenibilità? Seguo un’etica e una condotta che rispecchia i miei valori? Comunico in modo trasparente il mio codice etico, di condotta, i miei valori e il mio approccio alla sostenibilità?
- Sono conforme alle normative locali, nazionali e internazionali vigenti in tema di sostenibilità e agli standard del settore in cui opero?
- Quanto il mio business impatta sull’ambiente per quanto riguarda consumi energetici, uso di materie prime e materiali, rifiuti ed emissioni? Quanta importanza dò alla sostenibilità quando scelgo i fornitori o le persone con cui collaboro e in ogni fase del mio business?
- Applico pratiche di economia circolare che consentono di allungare il ciclo di vita dei prodotti e ridurre i rifiuti?
- Garantisco la tutela della salute, la sicurezza sul lavoro, la formazione e un buon equilibrio vita/lavoro dei miei collaboratori?
- Partecipo attivamente con donazioni, sponsorizzazioni, volontariato e collaborazioni a progetti e iniziative che hanno un impatto positivo a livello sociale, ambientale, ecc.?
Rispondere a queste domande ti aiuterà a capire quali azioni intraprendere per rendere il tuo business più sostenibile.
Cosa possiamo fare concretamente nel nostro piccolo?
Per come funziona la società nelle aree più capitalistiche del mondo, è imperativo rivedere completamente i modelli energetici, di produzione, sviluppo e, più in generale, di vita e lavoro.
Pensare in modo etico e sostenibile apre la mente a nuove possibilità. Il solo fatto di chiedersi “che impatto avrà questa scelta o azione su di me, sulle persone che lavorano con me, sulla città, sul paese, sul continente e così via” ti offre una visione potente e creativa.
Se hai un business, puoi decidere di rivedere le tue attività per comprendere e calcolare la sostenibilità del tuo business e capire come intervenire per ridurne l’impatto. Pensare in questo modo stimolerà la tua creatività e ti aiuterà a venire fuori con idee e soluzioni originali e interessanti. Qui trovi un questionario di autovalutazione che puoi compilare online.
Se non hai ancora un’attività, ma stai pensando di crearne una tutta tua, ti invito a valutare bene se e come ogni attività che svolgerai avrà un impatto e cosa puoi fare per rendere il tuo business etico e sostenibile.
Esempi virtuosi di sostenibilità
Sull’isola di Shikoku esiste il villaggio di Kamikatsu che pratica un’economia a basso consumo da quasi venti anni. La comunità locale separa i propri rifiuti in 45 categorie, con un tasso di riciclaggio di oltre l’80%.
Gothenburg Green City Zone è ancora in fase di sviluppo, ma porterà presto la città svedese a diventare la prima regione al mondo a costruire un sistema di trasporto a impatto zero sul clima in un’ampia area geografica.
La Svezia è un paese molto attento a questo tema. Mentre ero lì ho potuto scoprire tante realtà nel mondo dell’abbigliamento, dell’arredo e di altri settori che si stanno muovendo concretamente nella direzione della sostenibilità. Qui ti lascio alcuni link:
Kings of Indigo fonda la sua attività su 5 pilastri della sostenibilità:
- Materiali amici del pianeta organici, riciclati, naturali e vegan.
- Produzione responsabile che rispetta i propri dipendenti.
- Trasporto a basso impatto di emissioni co2 con l’uso di camion e navi.
- Uso responsabile dell’acqua.
- Riduzione degli sprechi ricorrendo al riciclo, riuso e riparo per favorire un’economia circolare al 100%.
E in Italia?
Qui trovi qualche realtà interessante:
- Nonno Andrea
Azienda agricola biologica e biodiversa in provincia di Treviso.
- Parco Eolico a Taranto in mare che permette di sostenere con energia pulita i consumi del porto pugliese e di circa 60 mila famiglie.
- Parco dell’energia rinnovabile (PeR), un esempio di struttura autosufficiente, a impatto positivo, che ospita un agriturismo ecosostenibile nei boschi delle colline umbre.
- Rifò Lab
Un brand di moda che unisce economia circolare, artigianalità e moda sostenibile. Rifò Lab produce i suoi capi a Prato e dintorni con fibre 100% rigenerate e rigenerabili.
- Cva Energie è un’azienda della Valle d’Aosta che produce energie da fonti rinnovabili.
Quando si parla di Green washing?
Si tratta di un neologismo inglese che generalmente viene tradotto come “ecologismo di facciata” o “ambientalismo di facciata”. Descrive la strategia di comunicazione di alcune aziende, organizzazioni o istituzioni politiche finalizzata a costruire un’immagine di sé ingannevolmente positiva sotto il profilo dell’impatto ambientale, allo scopo di distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dagli effetti negativi per l’ambiente dovuti alle proprie attività o ai propri prodotti (definizione di Wikipedia).
Essendo la sostenibilità un tema piuttosto complesso che richiede molto studio e attenzione, ti invito ad approfondire leggendo fonti attendibili e il più possibile diversificate (italiane ed estere). Affidati anche al tuo sentire. Scegli solo ciò che ti fa sentire in armonia con te stessa e ti trasmette energia positiva e buone vibrazioni.
Siamo dei microcosmi che replicano in piccolo le caratteristiche dell’universo. Per questo dentro di noi possiamo captare – se impariamo ad ascoltarci in modo profondo – se ciò che indossiamo, dove andiamo in vacanza, il cibo che mangiamo, le attività che svolgiamo ecc. sono in armonia con la nostra essenza e con la natura.
La mia esperienza personale con la sostenibilità
Nella mia attività di coach e nella vita personale cerco di fare scelte sostenibili. Ho ridotto al minimo il consumo di prodotti di origine animale, in particolare la carne. Acquisto molti dei prodotti che mangio al mercato rionale. Quando viaggio mi assicuro di visitare i posti di interesse in bicicletta o a piedi. Anche per la spesa mi assicuro di raggiungere a piedi i luoghi più vicini. Quando, invece, mi devo spostare con la macchina mi organizzo per fare una spesa che possa coprire un periodo di tempo lungo.
Da qualche anno ho scoperto che indossando capi prodotti con tessuti naturali e in modo sostenibile il mio corpo ne beneficia e anche la mia energia. Mi sento meglio e più in armonia con il pianeta. Ho ridotto al minimo necessario lo shopping. Acquisto solo capi di cui ho davvero bisogno e preferisco spendere un po’ di più – se necessario – per comprare un capo prodotto con tessuti naturali.
Faccio la raccolta differenziata ovunque vado. Ho ridotto al minimo il consumo di plastica (per quanto possibile) e di materiali nocivi all’ambiente.
Qui trovi il mio approccio alla sostenibilità e la mia carta dei valori.
So che c’è tanto altro che posso ancora fare e migliorare. Per questo, continuo ad approfondire il tema al fine di introdurre nuovi comportamenti e abitudini virtuose nella mia quotidianità.
Qualsiasi siano le attività che scegli di fare, chiediti sempre se e quale impatto avrà a livello ambientale in primis e, poi, anche negli altri ambiti.
Chiediti: “È un’azione o una scelta che fa del bene a te, agli altri e al pianeta?”
Acquisisci tutte le informazioni che ti servono per rispondere in modo esaustivo alla domanda. E se la risposta è sì, procedi. Altrimenti chiediti cosa puoi fare di diverso.
Crescita sostenibile
Credo fortemente che bisogna essere attenti e responsabili quando si parla di crescita. Qualsiasi forma di crescita deve essere sostenibile per te, per gli altri e per il pianeta: la tua crescita personale, la crescita del tuo business, ecc. Non ci si può fermare solo a ciò che pensi essere giusto per te e per il tuo business. Occorre acquisire una visione inclusiva. Solo così potremo fare davvero la differenza e lasciare un segno in questa vita.
Un percorso di crescita personale è sostenibile quando segue i tuoi ritmi e rispetta la tua energia e le tue risorse. Non ti sovraccarica di cosa da fare o traguardi da raggiungere, ma ti stimola a riflettere e agire per valorizzare le tue qualità e acquisire nuove consapevolezze e strumenti utili da mettere al servizio della tua missione, visione, vocazione e scopo. Sì perché tutti siamo chiamati a mettere a fuoco questi elementi nella nostra vita, altrimenti rischiamo di agire senza un perché e una chiara direzione. E questo è molto pericoloso, il rischio è agire non per il proprio bene e quello del pianeta, ma per una crescita non sostenibile.
Un business deve essere sostenibile anche in termine di crescita e carico di lavoro. Una crescita repentina e veloce e un carico di lavoro eccessivo possono portare all’insostenibilità per l’ambiente e le persone coinvolte e peggiorare la qualità del lavoro e della vita.
Anche questa continua corsa per far crescere il profitto, il consumo e il benessere a scapito della qualità del luogo di lavoro, della salute delle persone e del pianeta non è più giustificabile. C’è bisogno di cambiare rotta.
Credo nella sostenibilità dei piccoli e medi business locali etici e sostenibili che tengono al loro territorio e lo vogliono valorizzare. Piuttosto che a molte grandi aziende che crescono in modo smisurato perdendo inevitabilmente il contatto con la realtà e finendo per ragionare sono in termini di numeri, profitti e traguardi.
Se anche tu sei sensibile a questo tema e hai suggerimenti o indicazioni da condividere, ti invito a scrivermi oppure a lasciare un commento qui sotto.
Nota: La foto in alto è stata scattata fuori dalla struttura Naturum Vattenriket a Kristianstad in Svezia, riconosciuta nel 2005 Riserva Biosfera dall’UNESCO, un esempio di modello di sviluppo sostenibile.
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