L’antidoto ai pensieri che limitano il potenziale creativo
Giugno 24, 2020 / adminlauraNegli articoli precedenti, ho parlato di come funziona la nostra mente, come riconoscere schemi non funzionali per la nostra vita e di uno degli strumenti più potenti che abbiamo per essere felici – il cambio di percezione. Tutti questi temi possono essere inseriti sotto il grande cappello tematico della consapevolezza. La consapevolezza è ciò che ci aiuta a cambiare in positivo la nostra vita. Riusciamo ad accrescere la nostra consapevolezza se ci poniamo verso noi stessi come osservatori esterni. Ed è questo quello che voglio stimolarti a fare con questi contenuti.
Una Storia Per Riflettere
Qui sotto puoi ascoltare l’audio di una storia che ho letto e che è tratta dal libro di Heinrich Zimmer “The Philosophy of India”.
Zimmer descrive il ruggito della giovane tigre come il ruggito del risveglio, ovvero la scoperta che siamo molto di più di quello che crediamo di essere. Il tigrotto è convinto di essere una capra e questo pensiero gli impedisce di esprimere pienamente la sua natura e il suo potenziale. Lo stesso accade agli essere umani che non riescono a mettere a fuoco la moltitudine di sfaccettature e potenzialità che li caratterizza, rimanendo bloccati nei limiti creati dalla loro mente.
Spesso vogliamo introdurre dei cambiamenti nella nostra vita, ma siamo paralizzati o bloccati da qualche pensiero limitante. Magari vogliamo dedicarci ad un progetto che ci appassiona, ma non troviamo mai il tempo. Pensiamo che sarebbe bello poter iniziare qualcosa di nuovo e stimolante, ma non abbiamo le idee chiare, le competenze, i soldi, il supporto, le risorse, l’energia o qualsiasi altra cosa riteniamo necessaria per iniziare a muovere i primi passi.
Oppure non si tratta di un progetto, ma di una persona e pensiamo che quella persona o quella relazione ci sta impedendo di realizzarci o di essere felice. In altri casi, il nostro principale ostacolo è la scarsa sicurezza o fiducia in noi stessi o il lavoro, la mancanza di indipendenza che non ci fa vivere come vorremmo. Qualsiasi sia la nostra percezione c’è un freno, un blocco che ci impedisce di avanzare verso la piena espressione e realizzazione di noi stessi.
Tendiamo a dare per assodato che tutto ciò che pensiamo corrisponda a chi siamo e – quel che peggio – ci immedesimiamo nei pensieri di altri che ci vedono a loro modo.
Quando c’è bisogno di acquisire maggiore consapevolezza
Sono spesso le emozioni, sensazioni e stati d’animo interiori che ci comunicano che qualcosa non va. Quando ci sentiamo bloccati, insicuri, impotenti, impauriti, arrabbiati, stressati, soffocati, abbattuti, depressi, in preda al panico, infelici, insoddisfatti, irritati, apatici, ecc. La nostra energia non fluisce in modo armonico, anche il nostro respiro non è un respiro sereno, libero, rilassato. C’è qualcosa che blocca il fluire naturale e spontaneo della nostra vita e di noi stessi. Questi sono tutti segnali che c’è bisogno di un cambio di percezione.
Le domande da porsi per accrescere la consapevolezza
Dopo aver identificato cosa sta succedendo a livello emozionale dentro di noi, le domande che possiamo farci sono:
Cosa provoca questa sensazione? Qual è la ragione per cui mi sento così? Cosa ho bisogno di lasciar andare / di guardare in modo diverso / di perdonare? Cosa mi vuole comunicare questa parte di me che mi fa sentire così? Di cosa ha bisogno? Per quale ragione sta succedendo questo?
Riconoscere i limiti che crea la nostra mente
Occorre prestare attenzione ai nostri pensieri e iniziare a pensare in modo diverso se necessario.
Ogni pensiero che formuliamo e ogni parola che pronunciamo creano il nostro futuro. È come se i pensieri venissero proiettati nell’Universo, venissero accettati e tornassero indietro sotto forma di esperienze. (Louise Hay)
I tuoi pensieri diventano le tue parole; Le tue parole diventano le tue azioni; Le tue azioni diventano le tue abitudini; Le tue abitudini diventano il tuo carattere; Il tuo carattere diventa il tuo destino. (Gandhi)
Una volta identificata l’emozione o le emozioni, chiediti qual è il pensiero o i pensieri che scatenano quell’emozione.
Ecco alcuni esempi di convinzioni limitanti alquanto comuni:
- Ho studiato tanto per arrivare qui, ora non posso buttare tutto all’aria
- Non sono in grado di…
- Sono troppo vecchio/a
- Non sono abbastanza intelligente rispetto a
- Il mio aspetto fisico mi limita
- Non ho tempo, soldi
- Non sono un venditore, non riesco a vendere, non sono in grado di vendere i miei prodotti e servizi
- Sono troppo sensibile, emotiva, timida/o
- Gli altri sono più…di me
- Se avessi più tempo, soldi / Se fossi più giovane e bello/a
- Non ho le idee chiare, non so bene cosa voglio
- Non sono ancora pronto
“Noi possiamo davvero essere tutto ciò che vogliamo” non è una frase fatta, una frase presa da qualche manuale sulla crescita personale. È una frase che ho dimostrato a me stessa essere vera.
Anche io ho avuto queste convinzioni limitanti e, a volte, qualcuna di loro torna ancora perché c’è una parte di noi – la parte che io definisco “critico o censore” – che è sempre pronta a dire la sua quando iniziamo a immaginare di uscire dalla nostra zona di comfort e di iniziare qualcosa di nuovo e di inesplorato.
Per questo è fondamentale allenare la nostra mente a trasformare questi pensieri in pensieri potenzianti o – come vengono definiti nel coaching – pensieri antidoto. Ma come farlo?
Le prime volte che iniziamo a farlo, prendiamo carta e penna o un bel foglio word e iniziamo a elencare tutti i pensieri che ci limitano nel fare una determinata esperienza che ci spaventa, ma che sappiamo voler fare; oppure che ci fanno sentire un blocco o un freno o semplicemente ci buttano giù, ci tolgono energia. Poi, a fianco di questi pensieri scriviamo cosa possiamo dirci, come possiamo rispondere quando questi pensieri emergono per ribaltarli e farli diventare positivi e stimolanti.
Poniti domande come: “Ma quello che sto pensando corrisponde davvero alla realtà? Gli sto davvero antipatico? Non sono veramente in grado? Ho davvero questo limite che mi impedisce di realizzare ciò che voglio? È davvero colpa di quella persona se mi sento così?”
Questo vale anche se sono gli altri a pensare qualcosa su di noi. È davvero così? Sono davvero come pensa? Farsi queste domande ha un valore inestimabile per la nostra esistenza e per il corso che può prendere. I nostri pensieri, infatti, condizionano tutta la nostra vita senza che ce ne rendiamo conto.
Una delle domande più potenti del coaching è chiedersi sempre “che evidenza ho che questa cosa che sto pensando sia davvero così?” Prendere del tempo per riflettere su questo può avere un impatto straordinario sul nostro modo di essere e pensare e, di conseguenza, sui nostri comportamenti e azioni e, in ultima istanza, sui nostri obiettivi e risultati.
Se vuoi approfondire, scrivimi per richiedere l’esercizio sui pensieri limitanti. Ti invierò un pdf con tutte le istruzioni su come trasformare pensieri limitanti in pensieri potenzianti che ti aiutano a trasformare in positivo la tua vita. Nel pdf troverai anche molti esempi di pensieri limitanti e di pensieri antidoto.
Per concludere
Se questo articolo può interessare qualcuno che conosci, giraglielo.
Se vuoi identificare quali sono i tuoi pensieri limitanti e trovare pensieri antidoto che ti aiutano a esprimere il tuo potenziale, scrivimi per fissare una telefonata introduttiva gratuita di 30 minuti in cui ti racconto il mio metodo di lavoro, mi parli un po’ di te e di cosa hai bisogno di realizzare e rispondo a tutte le tue domande. Puoi richiedere la telefonata anche online qui.
Nel mese di giugno e luglio pubblicherò – con con una cadenza frequente (salvo imprevisti) – altre riflessioni e strumenti per permetterti – se lo vorrai e lo troverai utile – di guardare alla tua vita in modo nuovo.
Fammi sapere se questo articolo ti è piaciuto, lasciando un commento qui sotto.
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Interessante articolo, se però la nostra consapevolezza ha compreso che il pensiero limitante non è solo un pensiero, ma un limite a compiere determinate cose che ci piacerebbe fare e che ci darebbero carica ed energia nuova. Cosa si fa? Ovviamente la risposta più semplice è accettare! Come si fa ad accettare 🤦🏽♀️
Grazie per il tuo commento! La consapevolezza ci aiuta a non identificarci con i nostri pensieri. I pensieri sono un prodotto della nostra mente e come tale vanno osservati e lasciati fluire. Quando riconosciamo che c’è un pensiero che ci limita e ci impedisce di fare ciò che vorremmo, sicuramente è importante accettare quel pensiero e poi è altrettanto importante farsi delle domande per andare oltre a quel pensiero e scegliere ciò che sentiamo giusto per noi. Il blocco nasce quando ci identifichiamo con il pensiero e quindi non prendiamo neanche in considerazione che ci possa essere un’altra possibilità. Allenare la consapevolezza significa osservarsi come un testimone esterno, osservare i propri pensieri ma non identificarsi con essi e più siamo presenti a questo processo e più maturiamo dentro di noi un centro dove troviamo la tranquillità e la chiarezza che ci serve per fare le nostre scelte. Non siamo più vittime dei nostri pensieri, di ciò che pensiamo di essere, ma scegliamo di andare oltre ad essi. Spero di aver risposto alla tua domanda.
Vorrei ricevere il pdf
Ciao Gaia, ho appena inviato il pdf al tuo indirizzo email. Fammi sapere come andrà con l’esercizio. Buona giornata 🙂