Il viaggio dell’eroina in 12 tappe

Il titolo può essere soggetto a un’interpretazione fuorviante. Quindi intendiamoci, non sto parlando di droghe o sostanze non raccomandabili. Voglio parlare, invece, del viaggio dell’eroina e del ruolo della donna come protagonista della sua vita e donna eroica.

Dobbiamo essere disposti a lasciare andare la vita che abbiamo pianificato per poter avere la vita che ci aspetta.

Joseph Campbell

Chi è l’eroina?

L’eroina può essere chiunque decida di guardare dritto negli occhi i suoi limiti e le sue paure e intraprendere un percorso di scoperta personale. Ognuno di noi, in fondo, è un’eroina o un eroe perché tutte e tutti – consapevolmente o inconsapevolmente – stiamo facendo il nostro personale viaggio di ascolto e crescita interiore. Ognuno con i suoi tempi e il suo grado di consapevolezza. Ed è giusto così.

Il viaggio di cui ti voglio parlare trae ispirazione dal “Viaggio dell’eroe” di Joseph Campbell. Campbell è stato un appassionato studioso della mitologia. Attraverso i suoi studi e approfondimenti ha identificato le fasi che accomunano i miti di tutte le culture del mondo. Per farlo si è ispirato a Jung che, per primo, ha riscontrato la presenza di figure archetipiche nell’inconscio collettivo: ovvero modelli di relazione e personalità che costituiscono l’eredità condivisa del genere umano.


Le fasi del viaggio dell’eroina

In questo articolo voglio raccontarti brevemente le fasi del viaggio dell’eroina delineate da Campbell che si riscontrano in tutte le storie. Non solo nei miti, ma anche nei film, nei racconti delle religioni, nelle leggende delle tribù, nelle fiabe e persino nella vita reale.

Questo viaggio parte sempre da un punto ben preciso. Si tratta del “mondo ordinario” fatto di consuetudini, abitudini, routine e quotidianità costruiti nel nucleo familiare e nei sistemi sociali in cui l’eroina è nata e cresciuta.

Ad un certo punto della sua vita, qualcosa però inizia a turbarla. Inizia ad avvertire un disagio, un’insoddisfazione. Si trova di fronte a un problema. Un evento o un incontro improvviso la spinge a fare qualcosa. Ma non è detto che decida subito di agire. Può volerci ancora del tempo e magari altri eventi e accadimenti si susseguiranno prima di decidere di iniziare il viaggio.

In questa fase definita “chiamata all’azione” la protagonista inizia a esplorare qualcosa di nuovo, che la spaventa e allo stesso tempo la attrae e la incuriosisce. Inizia a farsi delle domande che forse, fino a quel momento, non aveva preso in considerazione o a cui non aveva dato ancora delle risposte certe:

  • “Chi sono?”
  • “Da dove vengo?”
  • “Dove voglio andare?”
  • “Qual è il mio scopo?”

Come scritto sopra, non è detto che l’eroina decida di muoversi subito. Può accadere che la paura dell’ignoto o altre paure la blocchino.

In tal caso l’intervento di un mentore o una guida può essere decisivo. O può succedere che l’eroina inizi a maturare dentro di sé una spinta più forte e impellente. Ciò si verifica quando la spinta all’azione è sostenuta da ragioni profonde che la motivano a iniziare il viaggio. In genere è la scoperta del proprio scopo personale: ciò che sente come una missione, qualcosa in cui crede profondamente e che vuole vedere realizzato nella realtà come contributo benefico per la società. 

Di bello c’è che la vita le presenterà l’opportunità di iniziare il viaggio più e più volte fino a quando non deciderà di partire e varcherà la soglia che le aprirà le porte di un nuovo mondo: un mondo straordinario. Per farlo, però, avrà bisogno di rinunciare a qualcosa. Sto parlando di attaccamenti, paure, finte certezze, tutto ciò che la lega al suo mondo ordinario.

Nel momento in cui l’eroina esce dalla sua zona di comfort, qualcosa di magico le si paleserà davanti: farà esperienze che non ha mai fatto prima, incontrerà alleati e comincerà a cambiare e ad acquisire maggiore consapevolezza, forza, coraggio, fiducia; a mettere a fuoco il suo scopo e a definire un progetto tutto suo per perseguirlo.

Ci saranno prove da superare, sorprese, opportunità nuove, momenti difficili, ma se nel suo viaggio riuscirà a comprendere come trasformare le sue paure in risorse, capacità e talenti allora scoprirà una versione completamente nuova di sé che non conosceva prima.

Nel viaggio ci sarà una fase decisiva in cui le sembrerà di non farcela, magari si sentirà persa, disorientata, spaventata e arriverà al punto di pensare che forse ha sbagliato tutto. Solitamente ciò accade quando si palesa una prova importante, qualcosa che sembra impossibile da superare. Questo è il momento più duro, il momento del confronto più diretto con i “nemici” che la condurrà a un importante cambio di percezione rispetto a sé stessa, ad una situazione, ad una persona e/o un evento.

Nei film, nei racconti, nei miti si parla di prova centrale o scontro finale in cui l’eroe affronta il suo nemico fisico o metaforico. Se vittorioso, l’eroe riceve una ricompensa. Può essere un oggetto, un’abilità o una maggiore consapevolezza.

Nelle storie più avvincenti, dopo la battaglia finale, l’eroe affronta un ultimo colpo di coda del nemico. Si tratta dell’ultima e più difficile prova. Spesso durante la ricaduta l’eroe affronta l’abisso e riesce a salvarsi, dimostrando di saper mettere in pratica quello che ha imparato durante la sua avventura.

Nel momento in cui raggiungerà il risultato ovvero avrà superato tutte le prove e preso consapevolezza e fatto propri gli insegnamenti, l’eroina farà ritorno a casa. Ma la persona che tornerà non sarà la stessa e, soprattutto, tornerà con una visione nuova e uno scopo più alto che vuole mettere al servizio della sua comunità.

Se vuoi approfondire ulteriormente, ti invito a fare l’esercizio con i film che suggerisco in questo articolo.


Risorse e Approfondimenti

Joseph Campbell : https://youtu.be/s8nFACrLxr0

Video TED Talk:  https://youtu.be/Hhk4N9A0oCA



I commenti sono chiusi.