Come coltivare l’autostima ogni giorno
Giugno 29, 2023 / adminlauraUna delle aree su cui lavoro più spesso con il coaching è l’autostima: il fondamento su cui costruire qualsiasi percorso di crescita personale e professionale.
Contrariamente a ciò che si possa credere l’autostima non è determinata da fattori esterni come l’aspetto fisico, la conoscenza o il sapere, il riconoscimento degli altri, la capacità di comunicare ed esprimersi in modo convincente e persuasivo, l’eccellere in uno o più campi specifici, ecc.
Quindi per intenderci miss universo, il campione mondiale di pesi massimi, il dirigente di azienda, la top model, l’influencer con milioni di follower, il massimo esperto di fisica quantistica, un attore premio oscar, il premio nobel in un determinato campo non sono necessariamente persone dotate di autostima.
L’autostima ti porta a raggiungere dei risultati, ma non sono i risultati che costruiscono l’autostima.
Cos’è l’autostima
È un aspetto più ampio di sé che va coltivato quotidianamente con consapevolezza.
Non è qualcosa che si acquisisce e una volta acquisito non c’è più bisogno di fare niente.
L’autostima si coltiva dall’interno – dentro di noi – giorno dopo giorno. Ed è per questo che ci sono giornate in cui ci sentiamo poco sicuri di noi e giornate in cui ci sentiamo più sicuri.
Non è una costante e non è legata solo al concetto di sicurezza interiore.
Non è qualcosa che si ostenta o che ci convinciamo di avere. In altre parole, non puoi fingere di averla. Anche se molti tentano di farlo e a un occhio meno attento può sembrare che siano davvero sicuri di sé.
Quando fingi l’autostima o pensi che la sicurezza di sé dipenda da risultati e fattori esterni assume svariate forme di cui parlerò in un altro articolo.
Qui voglio parlarti di cosa serve per coltivare l’autostima.
I requisiti dell’autostima
Una frase che riassume bene uno dei requisiti fondamentali dell’autostima è la seguente:
L’autostima deriva dal mantenere le promesse che hai fatto a te stessa o te stesso.
Quanto spesso ti prometti delle cose che poi puntualmente non fai o non rispetti? Pensaci su.
Quella volta che ti sei promessa che avresti…:
- fatto di tutto per realizzare quel progetto importante
- dedicato tempo a ciò che ami
- portato a termine un impegno
- dato spazio all’ascolto e alla cura di te
- detto ciò che senti e pensi in modo aperto e sincero
- superato quella paura o quel blocco
- completa tu la frase con ciò che è più pertinente per te
Mantenere la parola data a sé stessi è il primo passo. L’autostima si fonda sull’integrità, l’onestà, l’ascolto, la fiducia, l’amore verso sé stessi. E solo così possiamo offrire queste qualità anche agli altri.
Le qualità dell’autostima
Una persona che coltiva in modo sano l’autostima ha queste qualità:
- è amorevole verso sé stessa e gli altri,
- è capace di ascoltare in modo attivo e profondo,
- non ha paura di mostrare la propria fragilità e vulnerabilità e quindi non ha paura di sbagliare,
- accetta l’errore sia proprio che degli altri,
- è aperta al confronto e al dialogo,
- è empatica e dotata di intelligenza emotiva (sa riconoscere le emozioni e sa ascoltarle e canalizzarle in modo funzionale),
- ammette quando sbaglia,
- dice ciò che pensa e sente in modo assertivo,
- ha dei valori e principi solidi che la guidano,
- ha degli obiettivi chiari e potenti in armonia con i suoi valori
- non dà valore ai giudizi, ai risultati, ai riconoscimenti, ai premi,
- riconosce il vero valore delle persone,
- conduce una vita sana ed equilibrata senza eccessi
- ecc.
In altre parole, vive la vita in modo spontaneo e sincero senza maschere e dà espressione alle sue tante sfaccettature tirando fuori sempre il meglio di sé. Ma attenzione: tirare fuori il meglio di sé non significa eccellere in ogni campo ed esserci sempre al 100%. Significa esserci al massimo delle proprie possibilità in un dato momento. Significa anche riconoscere quando:
- c’è bisogno di prendersi del tempo e dello spazio per sé per ricaricarsi e rigenerarsi
- è meglio che qualcosa la faccia qualcun altro perché più preparato
- è arrivato il momento di prendere le distanze da qualcosa o qualcuno.
Quindi significa esserci e rispondere a ogni situazione con consapevolezza, fiducia, integrità, amore e responsabilità.
Ma come essere umani non sempre questo è possibile. Nell’arco di una giornata e, a maggior ragione, di una vita è alquanto improbabile esserlo costantemente. In alcuni momenti si può perdere lucidità e sicurezza, è umano.
Ciò che possiamo fare è coltivare l’autostima ogni giorno riconoscendo anche quando c’è un cedimento, una caduta, un momento di insicurezza. Una persona che coltiva l’autostima sa che è normale essere insicuri, che può accadere e quando accade lo riconosce e prende decisioni sane e costruttive.
Cosa significa essere sicuri di sé
Come dice la parola, una persona sicura di sé ha una conoscenza di sé tale da rimanere centrata in ogni situazione, anche in quelle situazioni di cui non ha fatto diretta esperienza e, quindi, sa riconoscere quando ha bisogno di supporto. Conoscersi aiuta a comprendere come agire in qualsiasi contesto rimanendo fedeli a sé stessi e in armonia con sé e gli altri.
Non esistono persone sicure sempre. Esistono persone che hanno (re)-iniziato a credere in sé stesse e nelle proprie risorse e a credere anche negli altri.
Come coltivare l’autostima ogni giorno
- Accresci l’intelligenza emotiva e l’empatia: prendi confidenza con le tue emozioni e quelle degli altri per capire cosa hanno da comunicarti di utile per la tua vita e per creare una relazione sana con te stessa e con gli altri.
- Crea uno spazio di ascolto e cura di te e impara a stare con te stessa. Carl Gustav Jung scriveva “Più si è distanti dal proprio sé, più si dipende dall’approvazione degli altri”. Più si impara a stare con sé stessi e, quindi, anche ad ascoltarsi più la consapevolezza e la fiducia in sé aumenterà.
- Crea un dialogo aperto e sincero con gli altri senza giudizi o particolari fini. Esercitati a dire ciò che pensi in modo aperto, sincero e assertivo. Non entrare nel vortice della contraddizione che significa pensare una cosa e dirne un’altra. La prima persona verso cui praticare sei tu, perché in genere la prima persona a cui mentiamo siamo proprio noi. Occorre quindi imparare a riconoscere e smontare le contraddizioni e i conflitti interiori.
- Mostra la tua vulnerabilità e fragilità imparando a essere leggera e a lasciar andare giudizi, paure, convinzioni e pesi che non servono.
- Esci dalla zona di comfort o comodo e vai oltre la paura con piccole azioni quotidiane.
- Sii disposta a sbagliare per imparare dagli errori adottando la prospettiva in cui l’errore è funzionale alla tua crescita e quindi, da un certo punto di vista, è inevitabile. Da questa prospettiva, agisci sapendo che quando commetti un errore, puoi imparare e fare meglio la volta successiva. In questo post di Instagram, ho approfondito questo punto.
- Coltiva la motivazione intrinseca che non dipende da fattori esterni, ma da una forte spinta interiore verso la realizzazione di qualcosa di importante che è alimentata dalla passione, dalla volontà, da ciò che sai fare bene, da ciò in cui credi, dalla resilienza (la capacità di tener duro anche di fronte alle avversità facendo il nostro meglio e trovando gratificazione strada facendo dai piccoli traguardi e dalle piccole cose).
- Assumiti la responsabilità e non scaricarla sugli altri. Fai caso quando per giustificare o spiegare qualcosa sposti il focus da quello che hai fatto e puoi fare tu a quello che hanno fatto o possono fare gli altri.
- Mantieni il focus su ciò che è realmente importante – sui tuoi valori, principi, ciò in cui credi – ed evita, invece, di avere un eccessivo focus su te stessa come se tutto girasse intorno a te.
- Processa schemi del passato in modo costruttivo e sano per evitare che ti condizionino nel presente. Fai attenzione a quando pensi o dici che sei così o ti trovi in una determinata situazione a causa del tuo passato, della tua famiglia, di un evento traumatico o qualcosa di esterno. Riconosci che ciò che è accaduto in passato rimane nel passato, mentre nel qui e ora tu puoi decidere di essere e comportarti in un altro modo.
- Gestisci i pensieri limitanti – riconosci quando un pensiero limita la tua visione e ti impedisce di vedere in modo più completo – e adotta una prospettiva che ti consente di percepire nuove possibilità.
- Coltiva l’ottimismo che consiste nel credere che tutto andrà bene e nel cercare le possibili alternative a una situazione sapendo che ogni situazione non dura per sempre, può non dipendere solo da noi e si può anche provare a cambiarla.
Sarà quindi importante riconoscere e lasciare andare le 3 P del pessimista:- Personalizzazione – prendere tutto come se fosse a causa tua
- Permanenza – pensare che non cambierà mai, che è una condizione definitiva
- Pervasività – pensare che colpirà tutte le aree e ogni aspetto della vita
- Crea equilibrio interiore lavorando in modo integrato sui 3 piani – fisico, mentale e spirituale – e creando armonia tra le varie parti del sé. Questi 3 piani, così come le parti del tuo sé, sono fondamentali per il tuo benessere. Ognuna porta il suo contributo e svolge la sua funzione. Ma attenzione a non focalizzarti troppo solo su un’area o su una parte tralasciando le altre.
- Credi negli altri, forse una delle cose più difficili da fare, ma può permetterti di scoprire una connessione talmente profonda con l’altro da cambiare la tua vita.
- Evita gli eccessi di qualsiasi tipo, anche di ciò che può sembrare “positivo”.
L’eccessiva importanza che oggigiorno viene data all’io crea un grosso sbilanciamento e una divisione profonda tra l’io (il singolo) e l’altro (inteso come la collettività, la natura, l’universo).
La divisione inizia interiormente con l’identificazione con un io che è differente dagli altri e che vuole e fa di tutto per essere migliore, avere materialmente di più e mostrare agli altri il suo crescente successo. L’eccessivo peso che viene dato al raggiungimento dei risultati, al successo materiale, alla carriera, alla fama, ad uno stile di vita privilegiato, crea confusione rispetto a cosa sia veramente la sicurezza e l’autostima. Se sei disposta a lasciar andare questa confusione e a connetterti a un livello più profondo del vivere, l’insicurezza lascerà il posto a una centratura interiore stabile e solida che spontaneamente tirerà fuori il meglio di te e ti farà sentire connessa, viva e in armonia con tutto.
In conclusione
Coltivare l’autostima significa (ri)entrare in contatto e connessione con il tuo sé autentico in modo cosciente prendendo consapevolezza di ciò che risuona con esso e lasciando andare tutto ciò che ti allontana dalla totalità e unità del tuo sé.
Se vuoi iniziare un percorso per riconnetterti al tuo sé e acquisire strumenti efficaci per coltivare la tua autostima, puoi richiedere una telefonata informativa gratuita di 30 minuti nel corso della quale ti fornirò maggiori informazioni sul mio metodo di coaching e su come posso aiutarti.
Alcuni importanti libri di crescita personale per coltivare l’autostima li trovi qui.
Pensi che questo articolo possa interessare qualcuno che conosci? Giraglielo.
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